Nell’ultimo decennio, in molti Paesi Europei, negli Stati Uniti e in Giappone è stato osservato in primavera un fenomeno che consiste nell’improvvisa scomparsa degli alveari con perdite talvolta superiori al 70% dell’intero patrimonio apistico. Tale fenomeno (collegato impropriamente anche al Colony Collapse Disorder) si verifica principalmente in marzo-aprile in concomitanza con il periodo di semina del mais, utilizzando seme conciato con neonicotinoidi. I neonicotinoidi sono insetticidi sistemici (che hanno cioè la capacità di entrare nel sistema linfatico della pianta distribuendosi in tutte le parti della stessa) solubili in acqua e neurotossici per gli insetti.
Questo video dimostra come le guttazioni, prodotte da piantine di mais da seme conciato, rilascino nell’ambiente gli insetticidi della concia, in concentrazioni tali da costituire in campo potenziali fonti di intossicazione letale per gli insetti. Tale meccanismo, ipotizzato per la prima volta dal gruppo di entomologi del prof. Vincenzo Girolami dell’Università di Padova consiste nella traslocazione degli insetticidi alle gocce di guttazione fogliare, fenomeno che si manifesta nelle giovani plantule di mais per circa due settimane dall’emergenza. Esperimenti condotti in laboratorio, in serra e in campo hanno dimostrato il meccanismo di diffusione ambientale dei neonicotinoidi, evidenziando concentrazioni sorprendentemente elevate degli insetticidi di concia nelle guttazioni. È stato inoltre dimostrato che tali gocce, se somministrate ad un campione di api, ne provocano la morte in pochi minuti. Le guttazioni del mais possono quindi costituire una possibile via di intossicazione acuta non solo per le api ma anche per tutti quegli insetti che le quali necessitano di assumere elevate quantità di acqua per mantenere i propri bisogni metabolici e quelli di tutto l’alveare. Si è voluto dimostrare quindi come, il connubio tra la notevole persistenza di molti di questi principi attivi, l’attività insetticida che conservano molti dei loro metaboliti e l’elevatissima attività biologica, significhi esporre a rischi gravi e persistenti gli organismi non target, i pronubi prima di tutto ma anche gli altri insetti utili, o tutta l’entomofauna silente con conseguente perdita della biodiversità, essenziale nell’agricoltura biologica rispettosa degli equilibri naturali.